DOMENICA 25 MAGGIO 2008

Prima lettura
Dt 8, 2-3.14-16

Mosè parlò al popolo dicendo: “Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che neppure i tuoi padri avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. Non dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri”.

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Salmo responsoriale
Sal 147

Rit.: Benedetto il Signore, gloria del suo popolo.

Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.

Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri i suoi precetti.


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Seconda lettura
1Cor 10, 16-17

Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane.


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Vangelo
Gv 6, 51-58

In quel tempo, Gesù disse alle folle dei Giudei: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.

Si puo' essere fedeli e fiduciosi nel Signore per 40 anni, mentre ci porta in luoghi pieni di scorpioni e sepenti velenosi per metterci alla prova? Si puo' essere fedeli per 40 anni ad una moglie o ad un marito che ogni giorno ci regala momenti di felicità incomparabile e insieme momenti in cui l'omicidio è il minimo sindacale che ti viene in mente per il partner? Si puo' essere fedele ad una squadra del cuore (l'Inter per i duri di comprendonio) che tutti gli anni ci fa soffrire fino all'ultima giornata di campionato, gioco bene gioco male, vinco non vinco, e ci fa venire le palpitazioni ogni minuto?

La risposta è: difficile! Tuttavia, il Signore è molto misericordioso, e perdona.Il partner un po' meno. L'Inter, se cambi squadra è il momento in cui si mette a vincere.
Comunque nei Vangeli si parla che per chi è fedele dopo i 40 anni di prove c'è la giusta ricompensa. Fiumi di latte e miele e luoghi dove il leone pascola conl'agnello. In uno dei Vangeli apocrifi si parlava anche di birra e salamella, poi è stato tolto perchè dopo 40 anni di privazioni la salamella alza troppo repentinamente il colesterolo.

Quando celebriamo l'Eucarestia, celebriamo la comunione dell'assemblea.
Mi ha sempre colpito la frase che diceva il mio compagno di banco a scuola quando uno gli rompeva l'anima: "Ma abbiamo mai mangiato insieme noi due? No, allora va a farti un giro!".
E' vero, quando due mangiano insieme diventano 'conviviali'. I concetti di mangiare e vivere vengono associati.

I discepoli seguivano Gesu', dopo il miracolo in cui Gesu' aveva moltiplicato i pani e i pesci.
Adesso dice loro che non di solo pane vive l'uomo.
I loro padri avevano avuto da Dio la manna nel deserto.
Loro avevano avuto da lui il pane da mangiare.
Ma non basta avere da mangiare e bere per vivere bene.
Servono anche i dindini direte voi. Sbagliato!
Gesu' dice che bisogna comprenderlo, masticarlo, digerirlo, farlo diventare parte di noi stessi e allora potremo partecipare al banchetto nel cielo.
La carne e il sangue ricordano che Gesu' si è incarnato e poi ha versato il sangue per noi. La comunione è l'unione con un Dio che ha offerto se stesso e ci chiede di offrirci per gli altri.

Ingresso : Sia benedetto il Signore Dio d'Abramo
Salmo : Cantate al Signore un canto nuovo
Alleluia: Venite a me Alleluia
Dopo Vangelo : Io sono il pane vivo disceso dal cielo
Offertorio: Bendetto nei seoli il Signore
Spezzare Pane : Pane del Cielo
Comunione : Vieni Fratello
Fine: Hai dato un cibo a noi Signore